I Browser “Agenti” con AI sono INSICURI

I Browser alimentati dagli “Agenti AI” sono una minaccia per la sicurezza e dovremmo evitarli

Ammettilo, stai pensando di provare uno dei nuovi browser alimentati da Intelligenza Artificiale come OpenAI Atlas, Comet di Perplexity o simili.
Fermati immediatamente.
La comodità di un assistente che naviga il web al posto tuo non vale il rischio estremo a cui stai esponendo i tuoi dati, i tuoi file e persino i tuoi conti correnti.

Non osono congetture o previsioni malsane, un rapporto di sicurezza di Brave, noto per il suo browser focalizzato sulla privacy, ha lanciato un allarme chiaro: questi “browser agenti” presentano vulnerabilità strutturali che li rendono estremamente suscettibili a una nuova e subdola forma di attacco informatico: l’iniezione di prompt tramite siti web (prompt injection).

Il Cavallo di Troia Digitale: Come Funziona l’Attacco

Il pericolo non viene da un virus tradizionale, ma da istruzioni nascoste in bella vista. Ecco il meccanismo, passo dopo passo:

  1. L’Esca dell’Aggressore: Un malintenzionato inserisce comandi nascosti in una pagina web. Spesso si tratta di testo camuffato (ad esempio, bianco su sfondo bianco) o di metadati invisibili all’occhio umano. Tu non lo vedi, ma l’agente AI sì.
  2. L’AI Legge l’Inganno: Il tuo agente AI/Copilot, incaricato di navigare o elaborare quella pagina, carica e legge tutto il testo presente, compreso il prompt nascosto.
  3. L’Obbedienza Pericolosa: Il modello LLM è progettato per seguire le istruzioni, sicché tratta quel testo nascosto come un comando legittimo da eseguire.
  4. La Porta Aperta: Le Tue Autorizzazioni: Il danno che ne segue dipende interamente da quanta libertà hai concesso al browser. Questi agenti, come riportato da ricercatori, operano spesso con alti livelli di privilegio.

Le Conseguenze:

Quello che viene definito “jailbreaking del browser” può portare a scenari da incubo:

Furto di Dati Sensibili: l’agente ha accesso alle tue conversazioni e può trasmettere l’intera cronologia chat, compresi i dati personali e finanziari che hai condiviso.

Azioni Non Autorizzate: Se ha accesso a strumenti di sistema o API (come detto su BankInfoSecurity.asia), l’AI dirottata può utilizzare quelle funzionalità per:

  • Aprire applicazioni dannose.
  • Leggere, modificare o eliminare file personali dal tuo computer.
  • Utilizzare le tue credenziali per accedere a servizi bancari o di investimento e prosciugare i conti.
  • Rubare cookie di sessione, prendendo il controllo dei tuoi account online.

Il risultato finale? Un’attacco che può variare dall’esposizione di dati privati all’agente che agisce autonomamente per tuo conto, con tutte le autorizzazioni che gli hai concesso.

Cosa serve che facciano prima

Per rendere questa tecnologia meno rischiosa, così come hanno fatto per ani gli sviluppatori degli attuali browser, dovrebbero implementare misure drastiche come isolare la navigazione agentica da quella umana in sandbox sicure e richiedere il consenso esplicito dell’utente per ogni azione critica, come l’apertura di un sito o l’invio di un’email.

Tuttavia, questi sono cambiamenti di lungo periodo. Nel frattempo, la tua sicurezza è nelle tue mani.

Raccomandazione pratica:

Se hai già installato uno di questi browser e gli hai concesso l’accesso a credenziali, documenti o cartelle di sistema, agisci immediatamente:

  1. Disinstalla il browser agente.
  2. Modifica al più presto tutte le password e le credenziali a cui potrebbe aver avuto accesso.
  3. Torna all’uso sicuro: utilizza servizi come ChatGPT all’interno di una normale finestra del browser standard (Chrome, Firefox, Safari, Edge, ecc.), senza concedergli alcun accesso speciale a dati, file o strumenti di sistema.

Non fare la cavia in un esperimento pericoloso. La promessa di un navigatore AI personale è allettante, ma i rischi attuali sono reali e concreti. Per ora, il modo più sicuro di interagire con l’AI è farlo in un ambiente controllato e limitato, non dandogli le chiavi di casa tua.

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