Autore: Aldus

  • Mandarino semplificato?

    Mandarino semplificato?

    No, non c’entrano niente gli agrumi, parlo di flulù una applicazione di gestione dei link che vive e funziona in internet.

    E qualsiasi cosa viva e funzioni su internet è rischia di essere visto da chiunque abbia una connessione web, ovunque si trovi nel mondo.

    Non è chiaro a molti cosa questo implichi, ma è per questo motivo, che abbiamo deciso di rendere disponibile in flu.lu, dopo italiano, francese, tedesco, spagnolo e inglese, una interfaccia anche in mandarino semplificato, la lingua più parlata al mondo.

    Abbiamo così aperto così le porte a milioni di nuovi utenti e consentendo a chiunque, dalla Cina all’America Latina, di organizzare e condividere i propri link in modo semplice, veloce e intuitivo.

    Innovazione è progettare l’interfaccia non solo per essere chiara e semplice, ma anche pronta ad portarvi ovunque.

    Flulù offre un’esperienza fluida su ogni dispositivo, perché il web è davvero globale solo quando ognuno può sentirsi a casa, nella propria lingua.

  • Universal prompt

    Universal prompt

    I social sono ormai invasi da raccolte che promettono “il prompt perfetto” – quasi sempre uno solo, e solo in cambio di un commento, una mail o l’iscrizione a una newsletter. L’hai notato anche tu?

    Sembra di essere tornati ai tempi in cui la conoscenza era un privilegio da scambiare e non da condividere liberamente e. Nel solco del mio stile, preferisco fare diversamente.

    Nel mio manuale (scaricabile gratis, senza richieste strane qui), non ho voluto inserire semplici elenchi di prompt “preconfezionati”, principalmente perchè credo sia necessario insegnare a costruire i propri prompt personalizzati, partendo dai principi e dalle tecniche che ti mettono davvero in controllo dell’AI. I prompt specifici.

    Quelli che creo su stimolo delle domande (o per i fatti miei) poi li pubblico direttamente sul blog, sempre disponibili senza richieste strane a chi vuole sperimentare davvero.

    Oggi presento un prompt che alza l’asticella: uno di quelli che aiuta a generare i prompt. Sì, hai capito bene: uno strumento universale per chi vuole risultati su misura, in ogni campo.

    Il risultato probabilmente non sarà immediatamente usabile per fornire un risultato soddisfacente, ma se segui le indicazioni del mio manuale sarai in grado di costruire quello perfetto per te partendo da uno di quelli che verranno generati.

    Se vorrai lasciarmi un feedback, o condividere questo post ne sarò felice, ma ciò che mi preme di più è che questa conoscenza circoli liberamente: condividila senza limitazioni come faccio io. Grazie.

    Universal prompt:

    Esegui questa procedura a step, se devi chiedermi qualcosa fallo e passa allo step successivo solo dopo la mia risposta, se non ci sono domande da farmi chiedimi se voglio fare qualche cambiamento prima di andare avanti. 
    
    Iniziamo!:
    
    Step 1: Chiedimi a quale settore sono interessato.
    
    Step 2: Chiedimi in quale area specifica di quel settore desidero creare dei prompt. Suggerisci esempi concreti di aree rilevanti per il settore scelto.
    
    Step 3: chiedimi il tono e lo stile che vorrei ottenere dai prompt che dovrai generare
    
    Step 4: Ora assumi il ruolo di esperto di prompt engineering specializzato proprio nell’ambito che ti ho indicato, con profonda conoscenza delle sfide operative e delle migliori pratiche di progettazione dei prompt. Il tuo compito è sviluppare una raccolta di prompt universali, modulari e facilmente personalizzabili, destinati a professionisti e creativi del settore, per ottenere output efficaci e affidabili da un modello AI.
    Produci almeno 8 prompt suddivisi per categoria d’uso e presta la massima attenzione alla correttezza dei riferimenti e alla pertinenza delle istruzioni: verifica due volte dati e fonti per evitare errori o allucinazioni.
    I prompt proposti devono:
    a. Essere chiari, adattabili e con segnaposto espliciti.
    b. Coprire diverse finalità pratiche (ad esempio: brainstorming, analisi, generazione di contenuti, revisione, automazione).
    c. Includere istruzioni precise su tono, stile e formato di output richiesto.
    d. Non devono essere generici, ma orientati a un utilizzo concreto, produttivo e professionale.
    e. non devono essere specitici per il tuo preciso ambito di elaborazione, ma usabili su qualsiasi chatbot ai (grock, chatGPT, DeepSeek, Claude, Gemini; ecc.)
    f. l'output deve essere sempre formattato, nel modo più consono all'ambito per cui il prompt è stato creato
    
    Step 5: Rileggi criticamente i prompt che hai generato e seleziona i 4 migliori secondo utilità, chiarezza e adattabilità assicurandoti che il prompt sia realmente utilizzabile anche da utenti principianti e che la spiegazione sia comprensibile anche ai neofiti.
    
    Step 6: Presenta il siultato in risposta con la seguente struttura:
    a. Titolo
    b. indicazioni: scrivi 25/30 parole per spiegare a cosa serve
    c. istruzioni: scrivi 40/50 parole almeno di istruzioni su come usare il prompt e il suo risultato
    d. testo: indica il prompt specifico
  • L’innovazione in Italia

    L’innovazione in Italia

    Le intelligenze artificiali sono una innovazione e, come tale, sono usate per:

    1) dare la colpa dei propri problemi;

    2) immaginare un futuro cupo e pieno di mostri;

    3) promuovere expertise esistente solo su carta;

    e

    4) infine, nel loro giusto modo.

    È sempre stato così, in questa settimana è morto Nichi Grauso, innovatore, precursore, colui grazie alla quale l’Italia scoprì l’esistenza di un coso chiamato “internet” e giocoforza sono riaffiorati i ricordi di allora: se ne parlò subito come di una roba pericolosa e (non c’erano ancora i complotristi [errore voluto]) ad ascoltare sentire i giornalisti di allora, oggi saremmo dovuti essere degli individui abbrutiti, collegati a un PC per poter sopravvivere nei nostri bui loculi, senza alcun altro modo di comunicare tra noi.

    La realtà è ovviamente diversa.

    Faccio un esempio? Grazie alla mia _quarantennale_ esperienza nello scrivere software (e beh!), flulú, il sistema di l’accorciamento dei link più più più più più più smart dell’intera concorrenza mondiale, adesso è usabile anche in mandarino semplificato.

    E ci sono volute solo un paio d’ore.

    Come si fa? L’ho spiegato nel mio manuale

  • Ma i prompt non li scrive l’AI?

    Ma i prompt non li scrive l’AI?

    Ovvero: perché ho scritto un manuale sul prompting quando tantissimi mi dicono che non serva

    Ogni volta che parlo con qualcuno di intelligenza artificiale, prima o poi mi arriva questa domanda:

    “Ma scusa… i prompt non li scrive già l’AI? Che senso ha scrivere un manuale?”

    Oppure, in una variante altrettanto frequente:

    “Ma tanto ormai l’AI capisce tutto, no? Basta scriverle due parole.”

    Lo dicono con convinzione, a volte con un pizzico di sarcasmo, come se occuparsi di prompt oggi fosse come imparare a usare un telecomando: inutile, superato, automatico.

    Ma siamo sicuri sia così scontato? La risposta arriva dalla stessa OpenAI che proprio in questi giorni ha pubblicato la sua guida ufficiale al prompting per GPT-4.1, disponibile online come una raccolta di ricette (!!!).
    Si chiama GPT-4.1 Prompting Guide (Cookbook) 🙂

    Saper usare l’AI è una competenza, non un automatismo

    Chi pensa che basti scrivere “dimmi come ti devo chiedere una determinata cosa” per ottenere il miglior risultato possibile, forse non ha mai provato a fare qualcosa di davvero importante con l’intelligenza artificiale.

    Inoltre scrivere bene un prompt non è un vezzo da nerd: è la base per ottenere risposte utili, pertinenti, affidabili. La guida di OpenAI lo dice chiaramente: anche con i modelli più avanzati, serve imparare a dialogare bene con il sistema per guidare la generazione del contenuto.

    Il Cookbook di OpenAI: un manuale per tutti

    La guida rilasciata da OpenAI è divisa in esempi pratici. Si leggono come ricette da cucina 🙂 :

    • “Come far ragionare il modello passo passo”
    • “Come ottenere elenchi coerenti”
    • “Come far generare contenuti creativi seguendo certe regole”

    E ogni ricetta mostra qualcosa di fondamentale:
    👉 che il risultato dipende da come poni la domanda.

    È esattamente quello che spiego anch’io nel mio manuale: il prompt non è un’intuizione casuale, ma una vera e propria interfaccia linguistica tra l’umano e il modello.

    La verità è che più l’AI diventa potente, più è importante saperla guidare, perché è flessibile, anche troppo a volte. Senza indicazioni chiare, può divagare, saltare passaggi, o sbagliare il tono.

    Chi usa l’AI per lavoro — per scrivere, progettare, vendere, studiare — lo sa bene: serve metodo. Serve tecnica. Serve pensiero.

    Ed è per questo che ho scritto il mio manuale: per chi vuole capire davvero, senza fronzoli, come trasformare l’AI in uno strumento efficace e non solo in un giocattolo.

    Una conferma importante

    Quando ho iniziato a scrivere “Come fare domande all’AI”, l’ho fatto perché vedevo che troppe persone avevano un’idea sbagliata su cosa sia un prompt. Pensavano fosse una formalità, un input generico, quasi un gesto meccanico.

    E invece no: il prompt è progettazione. È intenzione. È precisione.

    Vedere i tantissimi download e confrontarmi con OpenAI, che adotta esattamente lo stesso approccio, mi dà una bella sensazione.

    Principalmente perché vedo che finalmente si inizia a riconoscere che non basta fornire uno strumento potente, le persone hanno bisogno di capire meglio. Serve educazione. Serve formazione.

    Pertanto, se pensavi che il prompt fosse un problema già risolto, dai un’occhiata al Cookbook di OpenAI.

    E se vuoi imparare davvero a conversare con l’AI come si deve — in italiano, con esempi italiani, con casi reali — allora il mio manuale e le ricette fanno per te (usa il menù per andare alle varie sezioni di questo blog).

    Non perché io sappia più degli altri, ma perché, come OpenAI, credo che oggi l’intelligenza non stia nel modello… ma nel modo in cui lo usiamo.

  • Gemini Implicit Caching al microscopio

    Gemini Implicit Caching al microscopio

    Il caching rende Gemini incredibilmente reattivo e l’apprendimento continuo modella la sua intelligenza.

    Vi siete mai accorti che chattando con un chatbot AI nelle risposte sembra che si ricordi cose che gli avete chiesto o scritto nel passato?Una delle ragioni è il caching, che adesso anche Google ha integrato nel suo Gemini in modo “implicito”.

    Ma come funziona esattamente questa “memoria potenziata” in un LLM? Invece di ricalcolare tutto da zero ad ogni interazione, il chatbot può intelligentemente mettere da parte e riutilizzare elementi cruciali: il contesto di una conversazione in corso per mantenere coerenza, rappresentazioni numeriche (embeddings) di termini e frasi frequenti, o persino schemi di ragionamento già elaborati per richieste simili.

    Non è una semplice cache statica; ma un meccanismo dinamico che si adatta, ch econsente ai chatbot di offrire risposte con una velocità e fluidità sorprendenti. L’ingegnosità dietro questa ottimizzazione è un vero spettacolo di efficienza computazionale.

    Parallelamente, il cuore delle intelligenze artificiale risiede nella loro straordinaria capacità di apprendimento adattivo, come una sorta di spugne linguistiche. Come ho spiegato nel mio libro gli LLM assorbono e processano quantità immense di dati testuali – libri, articoli, codice, e crucialmente, le nostre conversazioni – per costruire modelli complessi del linguaggio e del mondo e ogni volta che interagiamo forniamo una nuova lezione.

    Ciò gli permette di affinare la comprensione, ne migliora la pertinenza delle risposte e aiuta perfino a sviluppare nuove capacità.

    Tuttavia, ogni potente strumento tecnologico merita un esame attento. Il caching in Gemini, pur essendo un catalizzatore di prestazioni, introduce nuove considerazioni che siapplicano a tutti e non solo agli strumenti di Google.

    Ricorda sempre che quando qualcosa è gratis il prodotto sei tu e per Google, OpenAi, DeepSeek, Anthropic, ecc. la gestione di questi dati “memorizzati” è fondamentale.

    La domanda quindi è “come si bilancia l’efficienza con la privacy dell’utente”? Come si evita che una cache “viziata” da informazioni obsolete o interazioni anomale possa influenzare negativamente le future risposte, creando un feedback loop indesiderato? La trasparenza su cosa viene memorizzato e per quanto tempo diventa cruciale.

    Riguardo all’apprendimento adattivo, la qualità dei dati di input è sovrana e l’AI apprende anche dai testi che riflettono i nostri pregiudizi consci o inconsci e se le interazioni degli utenti sono spesso fuorvianti o malevole, l’intelligenza risultante sarà inevitabilmente viziata. Dunque esiste anche una responsabilità nel guidare questo apprendimento verso esiti etici?

    In conclusione, le innovazioni come il caching e l’apprendimento continuo rappresentano passi da gigante, ma l’entusiasmo per queste tecnologie deve essere accompagnato da una consapevolezza critica.

    Ho scritto il mio libro e aperto questo BLOG proprio per permettere al più ampio pubblico possibile di comprendere i meccanismi interni.

    E’ vero, personalmente apprezzo la sofisticazione tecnologica, ma allo stesso tempo vorrei stimolare le domande giuste che aiutino la gente a guidare lo sviluppo dell’AI verso un futuro che sia tanto intelligente quanto responsabile.

  • Una ricetta… per ricette ;)

    Una ricetta… per ricette 😉

    Non ve l’ho detto prima? A me piace cucinare. Mi rilassa, mi obbliga a fare una pausa, insomma è una attività che mi soddisfa. Però a volte è complicato farsi venire idee quando non ho avuto tanto tempo per fare la spesa e la mia dispensa è troppo varia per le ricette che mi vengono in mente e per il tempo a disposizione.

    La ricetta AI che condivido con voi oggi è quella che uso io per avere idee. Non ho riportato le mie preferenze allo step 4 per non fare pubblicità occulte, ma sentitevi liberi di aggiunger egli indirizzi dei blog o dei siti di cucina che più vi danno soddisfazione.

    Apri il frigo, la dispensa, quando te lo chiederà digli cosa hai, cosa non puoi mangiare e quale cucina ti piace… e buon appetito 😉

    Come spiegato nel mio manuale scaricabile qui, in questa ricetta di prompt sono state mescolate le seguenti tecniche:

    TecnicaDescrizione
    Role PromptingL’AI assume il ruolo di chef esperto.
    Chain of Thought (CoT)Procedura passo-passo con <step seq=n>.
    Contextual PromptingOgni passaggio costruisce contesto per l’elaborazione.
    ReActSimulazione della ricerca online e ragionamento combinati.
    Self-critique PromptingVerifica critica per evitare allucinazioni.
    Output StructuringStruttura dell’output richiesta esplicitamente.
    Looping ControlPossibilità di tornare indietro se il risultato non soddisfa.

    Sei uno chef professionista, la tua specializzazione è la cucina semplice, veloce, gustosa e creativa.
    Ho bisogno di avere idee su cosa preparare usando  gli ingredienti che ho già in casa, risparmiando tempo e denaro.
    Procediamo per passi eseguendo uno <step> alla volta, "seq" è il numero che indica l'ordine di sequenza.
    <step seq=1>
    Chiedimi domande quali ingredienti ho disponibili
    </step>
    <step seq=2>
    Chiedimi se ho preferenze o restrizioni alimentari.
    </step>
    <step seq=3>
    Chiedimi il tipo di cucina che preferisco (italiana, francese, internazionale, ecc.)
    </step>
    <step seq=4>
    Cercando sui blog dei più famosi cuochi e sui siti di ricette di cucina, considerando le mie preferenze dello step 3 e le indicazioni dello step 2.
    Suggeriscimi quindi almeno 3 ricette semplici e creative indicando:
    [difficoltà] [tempo di preparazione] [titolo] [riassunto del piatto finale]
    Rileggi criticamente queste ricette, verificando due volte quello che ti ho detto allo step 2 per evitare allucinazioni, e suggeriscimi la migliore per tempo, fantasia e gusto.
    </step>
    <step seq=5>
    Chiedimi se va bene o se voglio che fai qualche ricerca per esempio cambiando quello che ti avevo detto allo step 3.
    Se va bene passa allo step successivo, altrimenti torna allo step 4.
    </step>
    <step seq=6>
    scrivimi la preparazione dettagliata passo-passo (ingredienti, dosi, tempi di cottura). Non dimenticarti di rilevare i consigli degli chef o dei siti di cucina su alcuni passaggi della preparazione.
    </step>
    Ok, ci siamo iniziamo pure dallo step 1
  • Ricordati di innovare

    Ricordati di innovare

    Spesso pensiamo all’innovazione come qualcosa di distante, una parola riservata ai colossi tecnologici e ai grandi imprenditori.

    Innovare invece è guardare a quello che già abbiamo con una prospettiva diversa, con entusiasmo, quello dei bambini che sperimentano sempre nuove possibilità. All’innovazione si partecipa, si coinvolgono gli altri, è un processo di miglioramento continuo che riguarda tutti, da vicino.

    Personalmente trovo che innovare sia il modo di dimostrare che siamo esseri (non artificiali) intelligenti. Ho dato (e do) diversi contributi alla comunità open source; adesso realizzo manuali che evolvono come un software: con aggiornamenti continui, miglioramenti e la possibilità per chiunque di partecipare direttamente al loro sviluppo. Li trovi qui nel menu libri .

    Sono libri leggibili ovunque: sul web, sul tuo smartphone, sul PC, o stampati su carta, esattamente come tanti altri, ma a differenza dallo standard contiene un QR-code. Se lo leggi puoi accedere all’ultima versione e perfino contribuire alla sua evoluzione, condividendo le tue idee.

    Perchè lo faccio? Voglio invitarti, con esempi, a superare la tua paura al cambiamento e innovare nel tuo ambito. Non serve essere geniali, basta avere la mente aperta ed essere pronti a mettersi in gioco senza paura.

    Innovare non è solo importante, è necessario, ed è la strada più semplice per migliorare la tua vita e quella degli altri.

    Qualunque cosa tu voglia fare, o sognare di fare, incominciala. Incominciala adesso.
    L’audacia ha in sé genio, potere e magia.

    Johann Wolfgang von Goethe

  • Ricetta per viaggiare

    Ricetta per viaggiare

    Si avvicina il periodo delle vacanze, allora perchè non farsi dare qualche consiglio? Otterrai tre proposte di viaggio personalizzate, divise per fasce orarie, con suggerimenti di ristorazione adatti al tuo portafoglio e un’indicazione realistica del costo complessivo.

    Ogni proposta includerà anche consigli autentici che solo una guida locale ti darebbe.

    Come spiegato nel mio manuale scaricabile qui, in questa ricetta di prompt sono state mescolate le seguenti tecniche:

    Few-shot implicito: anche senza esempi espliciti, il prompt definisce in modo chiaro la struttura della risposta attesa (giornata suddivisa, ristoranti, consigli locali, budget), migliorando coerenza e qualità del risultato.

    Role Prompting: l’AI assume il ruolo di guida turistica locale, adattando stile, contenuti e riferimenti al contesto culturale.

    Prompting interattivo (multi-turn): invece di una richiesta unica, la conversazione è guidata in fasi sequenziali, migliorando la precisione delle risposte.

    Prompting contestuale: le informazioni fornite a ogni risposta vengono usate per costruire un contesto ricco e progressivamente più specifico.

    Voglio organizzare un viaggio personalizzato.  
    Agisci come una guida turistica locale esperta della destinazione.  
    Procedi ponendomi una domanda per volta nei seguenti passaggi:
    1. Chiedimi la destinazione: [inserisci la città o il paese]  
    2. Quando avrò risposto, chiedimi la durata: [indica numero di giorni]  
    3. Quando avrò risposto, chiedimi il numero di persone: [indica numero persone]  
    4. Quando avrò risposto, chiedimi cosa mi interessa: [es. arte, natura, relax, cultura, esperienze locali, gastronomia]  
    5. Infine chiedimi il budget: [economico, medio, flessibile]
    Dopo che avrò risposto a tutte le domande, genera **tre itinerari diversi** coerenti con i miei gusti e la durata specificata.  
    Ogni itinerario deve essere diviso per **mattina, pomeriggio e sera**, includere **ristoranti compatibili con il mio budget** e almeno un consiglio “da gente del posto”.  
    Infine, stima anche un **range di spesa complessivo**, indicandomi un **totale budget da ___ a ___** per tutto il viaggio.
    

  • Il motore silenzioso del cambiamento

    Il motore silenzioso del cambiamento

    Come l’automazione può aiutare l’Italia a fare un salto di qualità, partendo dalle sue radici

    Chi l’avrebbe detto dieci anni fa? Che l’Italia, spesso accusata di lentezza e burocrazia, avrebbe imboccato la strada dell’automazione con determinazione. Tutto è iniziato con il Piano Industria 4.0: incentivi, voglia di rinnovare, e un messaggio chiaro – chi resta fermo, resta indietro.

    Grazie a quella spinta, le imprese italiane hanno iniziato a investire in robot software, intelligenza artificiale e piattaforme BPM e non per pura moda o emilazione, ma per necessità: comprimere tempi, ridurre errori, liberare le persone da task noiosi. E non solo le fabbriche: anche uffici, studi, ambulatori, piccole aziende.

    Oggi si parla di iperautomazione, una parola che sinceramente sembra emergere dai libri di fantascienza, ma che significa semplicemente: unire l’automazione all’intelligenza.

    Perchè? Perché non basta velocizzare, serve anche capire.

    In questo momento, c’è un’enorme opportunità: trasformare il lavoro in qualcosa di più umano, dove i robot fanno i compiti ripetitivi e noi torniamo a fare quelli creativi.

    Non è un futuro lontano. È adesso. E l’Italia può esserci. Può guidare il cambiamento e scegliere di essere protagonista, e non spettatrice.

    Chiediti “cosa sto facendo io perchè ciò possa diventare una realtà”? Io ho una riposta, ed è il mio personale contributo, un progetto open source che si chiama Flussu, un motore di automazione che esegue processi seguendo un flusso di esecuzione (da qui il nome).

  • Ricetta – generatore di piani di formazione

    Ricetta – generatore di piani di formazione

    Può l’AI diventare il tuo coach personale e definire insieme a te materia e obiettivi? Ovviamente si, ti proporrà in modo strutturato video, letture, esercizi e podcast, disponeli poi in un’agenda settimanale e infine verificando che il carico sia sostenibile.

    Come spiegato nel mio manuale scaricabile qui, in questa ricetta di prompt sono state mescolate le seguenti tecniche:

    role prompting, step-by-step, chain of thought e self-critique – mantiene il processo chiaro e modulare, garantendo un piano di studio efficace e senza sprechi di tempo.

    Ti basterà copiare tutto il seguente testo e incollarlo nella chat del tuo chatbot-AI preferito.

    Ricordati di scegliere la funzionalità del chatbot che gli permette di fare ricerca su internet!

    Esegui questo script per la creazione di un piano di studio personalizzato:
    [Definizione]
    1. Chiedimi la materia o l’argomento da studiare, l’obiettivo (es. superare un esame, apprendere una nuova competenza), il tempo quotidiano a disposizione e lo stile di apprendimento preferito (video, testo, esercizi).
    [Esplorazione]
    2. Suggerisci quattro tipologie di risorse diverse (video, articoli, esercizi, podcast) rilevanti per l’argomento, spiegandone brevemente i vantaggi.
    [Generazione]
    3. Crea un calendario di studio settimanale, suddiviso per giorni, indicando per ciascuno argomento, risorsa scelta e durata stimata, in base al tempo che ho indicato.
    [Verifica critica]
    4. Rileggi il piano e valuta se la distribuzione delle attività è equilibrata; se individui carichi eccessivi o lacune, proponi modifiche per un percorso sostenibile.
    [Output]
    Presenta il piano seguendo lo schema: Giorno – Argomento – Risorsa - [link] – Durata Stimata. Quando avrai finito verifica due volte che i link che stai proponendo esistano ancora e contengano esattamente quello che dici, così potrai rimediare alle allucinazioni.